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La base ha parlato. Il governo regionale rifletta seriamente

«La ferma presa di posizione di 232 anestesisti marchigiani a dire NO ad essere di fatto “precettati” e dunque sottratti dalla pianta organica del loro ospedale per essere destinati al Covid Hospital di Civitanova M. auspichiamo che induca il governo regionale a riflettere seriamente sulle proprie scelte».

A dirlo è Oriano Mercante per conto di ANAAO Assomed Marche congiuntamente con Marco Chiarello (AAROI-EMAC) che rivendicano di essere stati i primi sindacati di categoria che fin dal 21 aprile hanno manifestato la propria disapprovazione per la scelta di proseguire il percorso dell’astronave di Civitanova, posizione sulla quale hanno poi deciso di convergere anche le altre sigle.
Per i due sindacati persistere nel sostenere una scelta osteggiata convintamente dalla base che si è detta pronta allo sciopero sarebbe un segnale di debolezza, non di forza, perché a quegli eroi ai quali è stato chiesto di mettere a rischio la propria vita per adempiere al proprio lavoro ora non si può chiedere di piegarsi ad una tacita obbedienza.

«La nostra proposta – ricorda Mercante – è di lasciare la struttura in stand-by pronta per una eventuale ripresa dell’epidemia di COVD-19 agevolando un ritorno alla normalità per le prestazioni sanitarie fino ad ora tralasciate per far fronte all’epidemia, senza trasferire al Covid Hospital i pochi (per fortuna) pazienti che ancora necessitano di cure intensive o sub-intensive perché contagiati».

«Dal punto di vista sindacale – conclude Marco Chiarello – siamo favorevoli alla veloce convocazione di una riunione congiunta delle due intersindacali presenti, quella cosiddetta COSMED e quella a guida CIMO, che risponda alla richiesta di riunirsi in incontro intersindacale unitario auspicato dai 232 colleghi».

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